Diciasettesima tappa

Da Timau a Treppo Carnico

È una tappa di trasferimento che richiede pochissimo impegno fisico. Nel primo tratto si cammina dapprima su sterrato su quello che in antico era un laghetto e poi su strada asfaltata non frequentata (S.S.52 bis dimessa) sino alla fine della discesa del Moscardo; nella parte centrale si supera la collinetta della Torre Moscarda per poi scendere alla chiesa di S.Daniele di Paluzza; nella parte finale si risale il primo tratto della Val Pontaiba scoprendo le bellezze di una parte di Carnia spesso trascurata.

Continua a leggere

Riepilogo di Tappa

  • PUNTO DI PARTENZATimau
  • PUNTO DI ARRIVO Treppo Carnico
  • DIFFICOLTÀ Itinerario Turistico
  • LUNGHEZZA 8.2 km
  • TEMPO DI PERCORRENZA2 ore, 20 minuti
  • AMBIENTEBassa Montagna
  • ESPOSIZIONE Nord, Ovest
  • DISLIVELLO IN SALITA 52 m
  • DISLIVELLO IN DISCESA 198 m
  • RIFERIMENTO CARTOGRAFICO Tabacco, foglio 09
  • SORGENTI D’ACQUA No
  • PERCORRIBILE IN BICICLETTASi
  • PERCORRIBILE A CAVALLOSi
  • PRESENZA DI UNA PIEVENo

Mettiamo a tua disposizione dei documenti utili per il cammino scelto. Scarica la mappa e la descrizione dettagliata della tappa e il tracciato GPS.

Scarica la mappa

Descrizione percorso

Portatisi al campo di calcio di Timau (1), si segue sulla destra la traccia di sterrato che costeggia il recinto e si scende sino al guado (forse attraver- sato in salita nella 16^ tappa) per poi salire a sinistra e riportarsi sulla S.S.52 bis all’altezza della casa cantoniera (1a). Ora si prosegue a destra e dopo circa cento metri si lascia la S.S. per proseguire a sinistra su strada interna sino a portarsi all’altezza del complesso scolastico, che si aggira sulla sinistra. Un breve rettilineo per scendere poi a destra fino al bar “Da Pakai” e da qui a sinistra sulla S.S. dimessa (2) sino ad immettersi sull’ attuale S.S. dopo aver superato il guado sul Rio Moscardo o il ponte sospeso, nel caso che il guado sia impraticabile. Altro breve tratto sulla strada statale e all’altezza di un’ampia curva si prosegue a sinistra (2a) lungo una strada interna che sale la rampa che porta nei pressi della medioeva- le Torre Mostarda e quindi scende verso Paluzza. Poco oltre la chiesa di S.Daniele (3) si seguono a sinistra le indicazioni stradali per Naunina. Superato il paese, si sale leggermente a sinistra sino all’altezza di una cappelletta e da qui si scende a destra (3a) lungo una ripida stradina sino ad un vicino ponte in parte disastrato dove ha inizio lo sterrato che sale a Zenodis.. Attraversata la parte bassa del paese, ad un bivio (3b) si sale a sinistra per portarsi in breve alla chiesa di Treppo Carnico e quindi, ancora a sinistra, al vicino albergo convenzionato (4).

Da Timau, accompagnati dal placido scorrere delle acque del Torr. But, si entra in un giovane boscaglia composta da salici, ontani e pioppi da dove, non di rado, si alza in volo l’airone cenerino, da diversi anni presenti in questi luoghi; nei tratti dove si formano dei piccoli ristagni d’acqua circondati da canneti si possono osservare alcune coppie di germano reale.
Portatisi sulla S.S.52 bis e superate le poche case del borgo di “Casali Sega”, si giunge nei pressi delle locali scuole elementari dove si incontrano le prime piante di abete rosso e di larice che da tempo si sono insediate nei prati ora abbandonati.
Poco oltre il “Bar Pakai” la strada si addentra in un bosco di abete rosso e larici dove, durante l’inverno, trovano riparo diversi caprioli.
Dall’alto del ponte sospeso sul torrente Moscardo, reso famoso dalla leggenda del dannato e immortalata da una poesia di G.Carducci, si può avere uno sguardo d’insieme della flora circostante che vede la prevalenza dell’ abete rosso, del larice e del frassino fino alle prime case della loc. “Madonna in cima al Moscardo” dove, davanti all’ icona “montano la guardia” un tiglio e un pioppo di dimensioni ragguardevoli.
Di seguito, prati falciati e, immersi nel verde, vecchi fienili trasformati ormai in curate casette contornate da piante giovani di pioppo, tiglio, frassino e acero montano.
Il viale che si percorre all’inizio della salita per portarsi alla chiesa di S. Daniele è affiancato da un filare di frassini e tigli di dimensioni imponenti.
A circa metà della salita, un bivio sulla destra conduce alla famosa Torre Moscarda e all’ orto botanico, dove sono presenti molte specie arboree. Superata la chiesa di S Daniele, lungo la salita che porta verso l’abitato di Naunina, fra i numerosi noccioli, segno dell’abbandono dei prati da parte dell’uomo, fanno la loro comparsa, il carpino bianco, qualche castagno e alcune piante di roverella.
Nell’attraversamento dell’abitato di Naunina si vedono parecchie piante di sambuco che crescono rigogliose adagiate ai muri dei fabbricati. Nella successiva breve salita fanno bella mostra di sé numerosi esemplari di carpino bianco disposti a filare e nella discesa che ne seguecresce abbon- dante l’acacia, che lascia il posto al tiglio, al carpino bianco, alla farnia, alla roverella, all’acero campestre e al noce comune nel tratto che porta a Zenodis. Treppo Carnico è assai vicino e si scende costeggiando prati sfalciati e alberi da frutto ben curati

Vicino alla Chiesa di Treppo Carnico: informazioni in corso di aggiornamento

Le tappe

In origine il percorso era articolato in diciotto tappe, nel 2013 è stato esteso a venti, in dieci delle quali si incontrano le storiche Pievi Carniche e due Santuari, comprendendo le comunità e i territori dell’alta Val But, della Val Pontaiba e della Val Chiarsò, mantenendo la partenza da Imponzo di Tolmezzo e l’arrivo a Zuglio.

Scopri le altre tappe