Da Rifugio Tenente Fabbro a Sappada
Itinerario di un certo impegno fisico, che consente di attraversare l’area delle Alpi Carniche che sta a cavallo tra Friuli e Veneto, in particolare modo il Gruppo dei Brentoni e quello delle Terze, che racchiudono la conca di Sappada a occidente.

Riepilogo di Tappa
- PUNTO DI PARTENZARifugio Tenente Fabbro
- PUNTO DI ARRIVO Sappada
- DIFFICOLTÀ Itinerario Turistico
- LUNGHEZZA 21.4 km
- TEMPO DI PERCORRENZA7 ore, 0 minuti
- AMBIENTEMedia Montagna
- ESPOSIZIONE Est, Nord, Ovest, Sud
- DISLIVELLO IN SALITA 661 m
- DISLIVELLO IN DISCESA 1.250 m
- RIFERIMENTO CARTOGRAFICO Tabacco 02 (1:25.000), Tabacco 01 (1:25.000)
- SORGENTI D’ACQUA No
- PERCORRIBILE IN BICICLETTASi
- PERCORRIBILE A CAVALLOSi
- PRESENZA DI UNA PIEVENo

Mettiamo a tua disposizione dei documenti utili per il cammino scelto. Scarica la mappa e la descrizione dettagliata della tappa e il tracciato GPS.
Descrizione percorso
Dal Rifugio Tenente Fabbro ci si incammina lungo la mulattiera che ha inizio al parcheggio e si trasforma in carrareccia (verso destra). Raggiunta Casera Campo (1441 m, 50 min), ci si immette sulla strada regionale 465 in direzione di Campolongo. Superato il Rifugio Volontari Alpini Feltre Cadore (1281 m, 1 ora), si continua a scendere (tornanti) fino ad incontrare, sulla destra, una pista forestale (1112 m, 30 min).
Si rientra sulla destra orografica del torrente passando accanto al rifugio Volontari Alpini Feltre Cadore e più avanti alla cappella della Madonna della difesa. Scendendo lungo i tornanti, realizzati su un conoide detritico alle pendici della Terza Grande, si gode di una bella panoramica sul pae- se di Costalta e sul gruppo dei Longerini. Si risale la pista (prima diritta e poi con tornanti) fino a Tabià Digola (1562 m) e da qui si continua a salire seguendo la mulattiera (segnavia CAI 313) che porta al Passo della Digola (1674 m, 1 ora e 50 min).
Dal passo in scende in direzione di Sappada e, giunti alla costruzione del Tamer di Dentro (1650 m), si abbandona la mulattiera per proseguire lun- go una strada forestale che termina nel fondovalle sul Fiume Piave (dopo il Rio Storto). Superato il ponte sul fiume (1169 m), ci si porta sulla strada regionale 355 e, proseguendo verso destra, si attraversa tutto l’abitato di Sappada (1200 m, 2 ore e 20 min) fino all’altezza della grande caserma dismessa in località Soravia. Di qui, immediatamente dopo il ponte sul Rio Puiche si lascia l’asfalto e si segue a destra una strada sterrata che supera il Fiume Piave e sale nella piana di Cima Sappada (1 ora).
Fino a Casera Campo si attraversano pascoli ricolonizzati da larice e abete rosso alternati a pino mugo. Nel sottobosco cresce mirtillo, rododendro e salciagnolo con specie erbacee tipiche dei pascoli alpini. Lungo la mulattiera, nelle aree dove affiora l’acqua, è possibile vedere i pennacchi bian- chi dell’erioforo, specie tipica delle zone umide. Si entra quindi in un bosco a prevalenza di abete rosso che, perdendo quota si arricchisce di altre essenze, quali abete bianco, sorbo e faggio. Attraversato il Torrente Frison si nota vegetazione ripariale a salice e ontano bianco e poi si rientra in un altro tratto di bosco ad abete rosso prima dei pascoli con larice di Casera Campo. Dalla casera lungo la strada si incontra di nuovo un bosco di abete rosso, poi abete bianco con alcuni faggi e ontano bianco nelle aree più prossime al Torrente Frison. Lungo la sinistra orografica del torrente
si attraversano i macereti carbonatici alla base del Monte Cornon, colonizzati da vegetazione a pino mugo, ginepro montano, rododendro irsuto ed erica. Dalla deviazione per il Passo della Digola si sale per strada forestale in bosco misto di abete rosso, larice, qualche abete bianco e faggio con sottobosco di erica e arbusti di salice e sorbo degli uccellatori. Più in alto il faggio lascia il posto all’abete rosso e qualche abete bianco. Raggiunta la località Tabià Digola, dove si trova una fonte di acqua, il bosco lascia il posto a formazioni più rade di abete rosso e larice. Avvicinandosi alla sella di Passo della Digola il pino mugo viene sostituito dall’ontano verde. Scendendo dal passo, verso Sappada, si passa vicino alla Malga Tamer di dentro e si ritorna nella pecceta altimontana con copertura a megaforbie su terreno umido. Proseguendo si attraversa un bosco misto con conifere e latifoglie. Giunti ad un tornante della strada forestale si imbocca il sentiero CAI 313 che scende verso il Rio Storto con le rive ricoperte da salici e ontani. Dopo il primo ponte sul rio si raggiunge quello sul Fiume Piave, costeggiato da vegetazione ripariale. Verso Sappada si attraversano prati falciati. La fauna lungo il percorso è rappresentata da ungulati quali capriolo, cervo, camoscio, mentre l’avifauna maggiore da gallo cedrone alle quote più basse e gallo forcello tra le radure alpine e i lariceti.
Le tappe
In origine il percorso era articolato in diciotto tappe, nel 2013 è stato esteso a venti, in dieci delle quali si incontrano le storiche Pievi Carniche e due Santuari, comprendendo le comunità e i territori dell’alta Val But, della Val Pontaiba e della Val Chiarsò, mantenendo la partenza da Imponzo di Tolmezzo e l’arrivo a Zuglio.