Da Imponzo a Illegio
Itinerario che congiunge due paesi e due vallate, poco impegnativo e molto panoramico nel suo punto più alto – dove è situata la Pieve di San Floriano-, con vista dominante sulle Valli del But e del Tagliamento e notevole colpo d’occhio sulle Prealpi Carniche.

Riepilogo di Tappa
- PUNTO DI PARTENZAImponzo
- PUNTO DI ARRIVO Illegio
- DIFFICOLTÀ Itinerario Turistico
- LUNGHEZZA 4 km
- TEMPO DI PERCORRENZA1 ora e 20 minuti
- AMBIENTEBassa Montagna
- ESPOSIZIONE Ovest, Est
- DISLIVELLO IN SALITA 355 m
- DISLIVELLO IN DISCESA 184 m
- RIFERIMENTO CARTOGRAFICO Tabacco 13 (1:25.000)
- SORGENTI D’ACQUA No
- PERCORRIBILE IN BICICLETTANo
- PERCORRIBILE A CAVALLONo
- PRESENZA DI UNA PIEVE Si

Mettiamo a tua disposizione dei documenti utili per il cammino scelto. Scarica la mappa e la descrizione dettagliata della tappa e il tracciato GPS.
Descrizione percorso
Da Casa Emmaus ci si incammina verso monte in direzione della chiesa di San Bartolomeo (cimitero). All’edicola votiva si imbocca, a sinistra, una mulattiera che presto si trasforma in sentiero (segnavia CAI 411). Il sentiero prende quota dolcemente, costeggiando un muro a secco discontinuo, all’ombra di un bosco misto. Al primo bivio si prosegue a destra e con alcuni brevi strappi si arriva, deviando verso sinistra, al “Clap dal Ors” (620m, 30 min).
Di qui con qualche zig zag ed una traversata si arriva presso una radura, denominata “Buse di San Vît” (15 min) e in vista della Pieve di San Floriano. Superando la selletta (a sinistra, bivio per il Monte Gjaideit) si prosegue a destra puntando alla chiesa. Attraversando un pendio erboso si raggiunge la pieve (735 m, 5 min, punto panoramico).
Ridisceso il prato fino alla sella, si piega a destra seguendo la mulattiera denominata “Troi par sot la crète” (stazioni della Via Crucis) e arrivando in breve ad avvistare l’abitato di Illegio. Lasciati sulla sinistra alcuni fabbricati rurali e superata una fontana, si giunge in prossimità di una icona votiva. Ora la mulattiera scende un po’ ripida e con alcune serpentine conduce al ponte sul Rio Frondizzon da dove si risale brevemente per giungere in prossimità del cimitero del paese. Qui ha inizio la strada asfaltata che porta nel centro di Illegio (30 min).
Pieve di San Floriano di Illegio

La chiesa plebanale di San Floriano viene fatta risalire al IX secolo. In quel periodo, su un’altura del vicino Monte Gjaideit (mt 1082), si costruì una prima struttura cultuale dedicata a San Vito. Questo edificio, di cui sono ancora esistenti i ruderi, si trovava in posizione visiva dominante sulla conca di Illegio e sulla Valle del But – detta anche Canale di San Pietro, in virtù dell’intitolazione della vicina Pieve di San Pietro di Zuglio.
Ma la storia di questa pieve e del suo piviere sembra portarci a tempi molto più remoti. Pare infatti che già alla fine del IV secolo esistesse un piccolo sacello paleocristiano dedicato a San Paolo, in una località indicata dalla popolazione con il nome dell’apostolo: “in San Pauli”, dove recenti scavi 5410647934(Foto) hanno restituito tracce di una piccola aula cultuale paleocristiana. Doveva essere quello l’ ambiente sacro in cui si riuniva la primitiva comunità cristiana locale.
La Pieve di Illegio era matrice di un piviere che, oltre agli abitati di Illegio e Imponzo comprendeva anche il Canale di Incaroio e i suoi villaggi.
La chiesa plebanale di San Floriano viene fatta risalire al IX secolo. In quel periodo, su un’altura del vicino Monte Gjaideit (mt 1082), si costruì una prima struttura cultuale dedicata a San Vito. Questo edificio, di cui sono ancora esistenti i ruderi, si trovava in posizione visiva dominante sulla conca di Illegio e sulla Valle del But – detta anche Canale di San Pietro, in virtù dell’intitolazione della vicina Pieve di San Pietro di Zuglio.
Ma la storia di questa pieve e del suo piviere sembra portarci a tempi molto più remoti. Pare infatti che già alla fine del IV secolo esistesse un piccolo sacello paleocristiano dedicato a San Paolo, in una località indicata dalla popolazione con il nome dell’apostolo: “in San Pauli”, dove recenti scavi hanno restituito tracce di una piccola aula cultuale paleocristiana. Doveva essere quello l’ ambiente sacro in cui si riuniva la primitiva comunità cristiana locale.
La Pieve di Illegio era matrice di un piviere che, oltre agli abitati di Illegio e Imponzo comprendeva anche il Canale di Incaroio e i suoi villaggi.
- Cjase-in-mont: Residenza di cinque appartamenti autonomi che possono ospitare ciascuno 4-5 persone; le spese sono esclusivamente quelle legate alle utenze (gas, luce e acqua). Benvenuti saranno anche i gruppi di giovani. Per informazioni sulle modalità di “prenotazione” e verifica della disponibilità della “Cjase in mont”, contattare il centro di don Larice in viale Ledra 4-6 a Udine, telefono 0432 530457
- Albergo Miramonti: Piccolo ristorante – albergo con cucina caratteristica. Via Superiore 9, Tolmezzo (fraz. Illegio), tel. 0433 43563
La Pieve di San Floriano presenta un aspetto architettonico in cui prevalgono ancora le forme tardo-gotiche – come l’abisde (sec. XV), caratterizzata all’esterno da significativi contrafforti – nonostante qualche rimaneggiamento successivo (la cappella aggiunta nel sec. XVI; le volte della navata e i portali Nord e Ovest, nel sec. XVIII).
Al suo interno è ancora uno scrigno di opere d’arte di diverse epoche, tecniche e fattura.
Entrando, sulla sinistra, c’è una cappella interamente affrescata nel primo decennio del Seicento dal pittore di San Daniele del Friuli, Giulio Urba- nis, con Storie di San Floriano (pareti, ), il Redentore tra angeli e cherubini, Profeti, Sibille e Evangelisti (volta a crociera), Santi e Sante (intradosso dell’arco) e l’Annunciazione (arco). Nonostante qualche lacuna, i dipinti sono in uno stato di conservazione che consente di leggerne ancora i colori e l’iconografia. Ugualmente dedicati a San Floriano, ma più rovinati, gli affreschi sei-settecenteschi presenti sulla parete della tribuna, emersi dopo recenti restauri. Raffigurano rispettivamente, nei riquadri superiori, da sinistra verso destra, il processo di San Floriano, il martirio, il ritrovamento del corpo; in basso, al centro, la sepoltura di San Floriano e, ai lati, altre due scene legate alla sua santificazione.
L’ambiente, a navata unica, è molto suggestivo e invita al raccoglimento.
Nella zona dell’abside spiccano per questo ancora di più i due altari presenti. A sinistra quello in pietra scolpita e dipinta del lombardo di origini friulane Carlo da Carona, con la Madonna con Bambino al centro e i Santi Rocco e Battista ai lati.
Al centro la fastosa pala d’altare a polittico del 1497 , in legno scolpito, dipinto e dorato di Domenico Mioni da Tolmezzo, purtroppo defraudata dal furto avvenuto nel 1969 e sostituita da copie degli originali. L’opera presenta al centro, nel registro superiore, la Madonna con il Bambino e ai lati sei Santi (i santi Rocco e Sebastiano, assenti, sono gli unici originali scampati al furto e custoditi oggi al Museo diocesano di Udine); nel registro inferiore San Floriano, anch’esso accostato da altrettante figure di Santi. Il paliotto e la mostra d’altare sono opera seicentesca, anch’essa in legno intagliato e dorato (di bottega vicina ai modi del gemonese Gerolamo Comuzzo). L’altare di destra è dell’intagliatore cadorino Eugenio Manzani (sec. XVIII).
Il paese di Illegio è diventato negli ultimi anni, grazie al Comitato di San Floriano, sede di importanti mostre di alto livello scientifico, sempre a sog- getto religioso, durante la stagione estiva.
Orari delle Liturgie:
Il 4 maggio, S. Messa ore 10.00.
La seconda domenica di maggio, S. Messa ore 10.00. La seconda domenica di agosto.
La prima domenica di Ottobre: Vespero, ore 15.00.
Possibilità di celebrazione:
Si può celebrare, previo avviso e con sacerdote del gruppo. Custode-referente: Dante Scarsini; Dondoni Angelo, tel. 0433 2054
Aperture Programmate:
Sabato e Domenica dei mesi di Luglio ed Agosto Orario 9.30 – 12.30 e 15 – 18
Oppure richiedi un’apertura straordinaria a fondo pagina.
Le tappe
In origine il percorso era articolato in diciotto tappe, nel 2013 è stato esteso a venti, in dieci delle quali si incontrano le storiche Pievi Carniche e due Santuari, comprendendo le comunità e i territori dell’alta Val But, della Val Pontaiba e della Val Chiarsò, mantenendo la partenza da Imponzo di Tolmezzo e l’arrivo a Zuglio.