Sedicesima tappa

Da Zovello a Timau

Questa tappa, che presenta un percorso rilassante nel tratto che porta a fondovalle, richiede un relativo impegno fisico solo nella parte centrale del percorso, quando si prende quota proseguendo lungo la cosiddetta “Via Romana” che da Aquileia portava ad Auguntum, nei pressi dell’attuale Lienz in Austria.Lungo tutto il percorso, che si sviluppa prevalentemente su comoda mulattiera e su pista forestale e quasi sempre all’ombra di una rigogliosa vegetazione arborea, si possono ammirare manufatti restaurati con gusto e nel rispetto della tradizionale architettura carnica.

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Riepilogo di Tappa

  • PUNTO DI PARTENZAZovello
  • PUNTO DI ARRIVO Timau
  • DIFFICOLTÀ Itinerario Turistico
  • LUNGHEZZA 17.3 km
  • TEMPO DI PERCORRENZA5 ore, 20 minuti
  • AMBIENTEBassa Montagna
  • ESPOSIZIONE Nord, nord-est
  • DISLIVELLO IN SALITA 425 m
  • DISLIVELLO IN DISCESA 485 m
  • RIFERIMENTO CARTOGRAFICO Tabacco, foglio 09
  • SORGENTI D’ACQUA Si
  • PERCORRIBILE IN BICICLETTANo
  • PERCORRIBILE A CAVALLONo
  • PRESENZA DI UNA PIEVENo

Mettiamo a tua disposizione dei documenti utili per il cammino scelto. Scarica la mappa e la descrizione dettagliata della tappa e il tracciato GPS.

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Descrizione percorso

Dal parcheggio più a valle del paese si scende lungo una ripida stradina (segnavia CAI 162) che in breve supera le ultime case di Zovello per portarsi nella campagna sottostante l’abitato. Una stradina a tratti lastricata porta in breve alla cappella di S.M.del Rosario e poco oltre, entrati nel bosco, ad un bivio si scende a destra lungo una mulattiera dal fondo a tratti sconnesso ed in breve ci si porta sulla strada regionale 465. Si scende a sinistra e, superato il ponte sul Rio Marasso, si prosegue lungo una mulattiera che, con tratti in leggera salita e tratti pianeggianti porta ai Casali Vidal 12268932803 dove ci si immette sulla strada asfaltata per portarsi a Cercivento di Sopra. Giunti nel piazzale della chiesa di S. Martino, si scende per poche decine di metri sino al vicino bivio e si sale a sinistra seguendo l’indicazione M.Tenchia. Ad un bivio che si incontra dopo circa cinquanta metri si prosegue a destra dapprima per un breve tratto su strada asfaltata e poi su sentiero per scendere a Cercivento di Sotto. Qui giun- ti, su supera il ponte e si sale dritti per poche decine di metri sino ad una curva dove ha inizio il sentiero che, con alcuni lievi saliscendi, porta sino al Rio di Vignes, dove ha inizio una pista forestale che si segue sulla destra. Poco oltre, la pista diventa una vera strada sterrata (segnavia CAI 161) utilizzata anche come pista ciclabile. Altri lievi saliscendi permettono di risalire un tratto della riva destra del torrente But sino all’altezza di un grande ponte sospeso. Al terzo tornantino si segue sulla sinistra un sentiero e dopo circa cento metri pianeggianti ci si porta su una stradina dal fondo spesso lastricato e, con lievi cambi di pendenza, si superano una cappella e parecchi stavoli restaurati per portarsi agli St.li Raut, punto più elevato del percorso. Si prosegue ora su strada asfaltata per scendere a Placcis. Lasciato sulla destra Cleulis, ci si porta nella piazzetta del paese, ornata da un secolare tiglio, e si scende a destra sino ad immettersi sulla strada che scende decisa. Incontrata la strada che da Cleulis porta a casera Lavareit, si supera il ponte (4a) sul Rio Coll’Alto e dopo circa cento metri si scende a destra in direzione di un agriturismo. Avanti ancora per poco e si sale a sinistra per raggiungere un piccolo stavolo (4b),
Punto di Partenza dei due percorsi che portano a Timau.
1° Percorso. Si procede a destra (segnavia CAI 161) per portarsi al guado sul torrente But e, superatolo, tenendo la sinistra salire a Timau all’altez- za del campo di calcio. Al termine del recinto di gioco si supera il ponte sulla But per portarsi sulla sua riva destra e da qui a destra su strada sino al Santuario di Cristo Re (Tempio Ossario).
2° Percorso. Dallo stavolo si sale a sinistra sino ad incontrare la strada asfaltata che porta a casera Lavareit. Pochi metri e si prosegue a destra dapprima su strada e poi su traccia trattorabile sino ad uno stavolo recintato dove ha inizio il sentiero (4c) che scende nella piana di Timau, dove
ha inizio una strada che conduce al ponte all’altezza del campo di calcio (5). Ora si prosegue dritti per portarsi al Santuario di Cristo Re (Tempio Ossario) (6).
Poiché il guado presenta spesso parecchia acqua, nell’altimetria e nei ”dati tecnici” prendiamo in considerazione il 2° percorso, della stessa lun- ghezza e che ad una piccolissima salita unisce un paesaggio più remunerativo.

Lasciate alle spalle le ultime case di Zovello, ci si trova nella campagna a valle del paese e si cammina per un breve tratto lungo una stradina che supera alcuni prati ricamati dai fiori di stagione quali, in primavera, il geranio selvatico, i ranuncoli, il tarassaco ed il botton d’oro.
Di rilievo un vecchio lavatoio ben conservato e poco oltre, su un dosso dove la mulattiera svolta a sinistra una piccola cappella ben curata dedicata a San Antonio nelle cui vicinanze si notano alberi ornamentali quali acero campestre, sorbo degli uccellatori, maggiociondolo e alberi da frutto, quali peri meli e noci.
Superati diversi ruscelli e giunti in prossimità di uno stavolo, si nota poco più avanti in mezzo ad un prato ricco di fiori la cappella di S.M. del Rosario o “Maina dal Pic” , realizzata e consacrata nel 1917 e ancora in ottimo con un’ ampia copertura che consente al viandante riparo in caso di cattivo tempo e al pellegrino una serena preghiera. Poco oltre, prima di entrare nel bosco si attraversa un altro ruscello ai cui lati si notano nocì e tigli mentre la prima parte del bosco è caratterizzato da latifoglie quali acero di monte, carpino bianco, frassino castagno e rovere. Più a valle, sulla sinistra, si nota una peccata quasi pura mentre a destra ci sono prati incolti colonizzati da aceri, frassini e noci. Prima di immettersi sulla strada

regionale n° 465 si attraversano altri prati incolti. Sul primo tratto in salita oltre il ponte sul Rio Marasso balzano all’evidenza in tutto il loro splendore alcuni fiori come l’aquilegia e le campanule, ma non mancano le fragole di bosco ed i rovi; poco altre il sentiero prosegue con leggeri saliscendi
tra abeti, noccioli, carpini e frassini sino in località Vidal ove ci si immette sulla strada asfaltata che scende a Cercivento fra vasti prati in parte ben curati e arricchiti da alberi da frutto ed in parte abbandonati e in fase di avanzata colonizzazione ad opera del nocciolo.

Lungo il sentiero che porta dal cimitero di Cercivento di Sopra a Cercivento di Sotto si incontrano alberelli di robinia e si superano piccoli boschi di acero maggiore e riccio. Nel tratto finale della discesa verso l’abitato si attraversano prati in parte abbandonati e un ruscello ai bordi del quale si notano un canneto e uno spiazzo tappezzato di equiseti.
Superate le case più a monte del paese, ci si riporta sul sentiero e, dopo aver attraversato ampi prati coltivati e non, si entra in un bosco di latifo- glie dove inizialmente la specie predominante è il frassino e dopo compaiono alcune piantagioni di abete rosso; tra i fiori si notano l’anemone epa- tica e l’aglio selvatico. Giunti in località Museis, si prosegue lungo la pista ciclabile che attraversa un bosco caratterizzato da una pecceta quasi allo stato puro, con sottobosco composto da felci, anemone nemorosa e maiantemo. Lungo il resto del percorso troviamo una fitta vegetazione arborea ed alcune radure con stavoli e prati ben curati.

Sul versante di salita prevale il bosco di latifoglie composto da piante di faggio, tiglio, maggiociondolo, nocciolo, carpino e castagno; sul versante di discesa verso il torrente But cambia l’esposizione e si notano piante più mature di rovere e pioppi.

Per raggiungere l’albergo convenzionato ci si porta in paese e, superati la grande chiesa ed il museo della Grande Guerra, al primo bivio si sale a sinistra per pochi metri.
• Albergo Cristofoli, via Giacomo Matteotti, 10, 33020 Treppo Carnico UD; telefono 0433 777018

Ristorante-Bar-Pizzeria
• LA TAMBRA – Via Nazionale 76 – 33020 – Paluzza (UD) – tel. 0433 775690

Le tappe

In origine il percorso era articolato in diciotto tappe, nel 2013 è stato esteso a venti, in dieci delle quali si incontrano le storiche Pievi Carniche e due Santuari, comprendendo le comunità e i territori dell’alta Val But, della Val Pontaiba e della Val Chiarsò, mantenendo la partenza da Imponzo di Tolmezzo e l’arrivo a Zuglio.

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