Da Invillino – VillaSantina a Enemonzo
Il percorso si svolge in gran parte su strada asfaltata, ad eccezione del tratto centrale, che attraversa da sud a nord un colle, offrendo una vista panoramica dapprima verso la Valle del Tagliamento e poi verso la Valle del Degano, con scorci significativi sui piccoli paesi compresi tra i corsi dei due omonimi fiumi.

Riepilogo di Tappa
- PUNTO DI PARTENZAInvillino - VillaSantina
- PUNTO DI ARRIVO Enemonzo
- DIFFICOLTÀ Itinerario Turistico
- LUNGHEZZA 10.2 km
- TEMPO DI PERCORRENZA3 ore, 40 minuti
- AMBIENTEBassa Montagna
- ESPOSIZIONE -
- DISLIVELLO IN SALITA 295 m
- DISLIVELLO IN DISCESA 262 m
- RIFERIMENTO CARTOGRAFICO Tabacco 13 (1:25.000)
- SORGENTI D’ACQUA Si
- PERCORRIBILE IN BICICLETTASi
- PERCORRIBILE A CAVALLOSi
- PRESENZA DI UNA PIEVE Si

Mettiamo a tua disposizione dei documenti utili per il cammino scelto. Scarica la mappa e la descrizione dettagliata della tappa e il tracciato GPS.
Descrizione percorso
Da Villa Santina si segue la strada provinciale in direzione di Sappada fino alla fine del paese e, prima della curva, si devia a sinistra al bivio per Raveo. Superato il ponte sul Torrente Degano si prosegue verso destra fino poco oltre l’abitato di Esemon di Sopra e poi al vicino ponte sul Torrente Chiarzò (386 m, 30 min).
Attraversato il ponte ci si inoltra a destra lungo la carrareccia a fondo naturale (realizzata durante la seconda guerra mondiale) e, con alcuni tornan- ti, ci si innalza sul versante sud del Cuel di Novolae. Salendo lo sguardo può spaziare verso sud, sugli abitati di Esemon di Sopra e Villa Santina, per osservare il tratto di strada già percorso, mentre verso ovest si scorgono le chiese di Maiaso e di Fresis.
La strada prosegue in salita, sempre con tornanti, ancora per un breve tratto e poi, dopo una parte quasi in piano, scende gradualmente lungo
il versante nord del colle. Ora l’occhio può spaziare sulla valle del Torrente Degano sulla cui sponda sinistra si intravedono il paese di Trava e la chiesa della Madonna di Trava.
Raggiunto l’abitato di Raveo (500 m, 45 min), il cammino prosegue lungo la strada provinciale, che risale toccando Colza (519 m, 35 min) e Maiaso. Dal centro dell’abitato di Maiaso, si imbocca sulla destra la carrareccia che scende ad Enemonzo e si raggiunge la Pieve (40 min).
Pieve dei Santi Ilario e Taziano

Per la Pieve dei Santi Ilario e Taziano non esistono documenti sul periodo della sua istituzione. Sembra che essa risalga ai secoli XI-XII, al tempo dell’unione della chiesa di Enemonzo col Capitolo aquileiese dei Santi Felice e Fortunato. In quel periodo, cessate le invasioni ungare, il Patriarcato di Aquileia promosse infatti un programma di riorganizzazione delle Pievi.
Della cura d’anime di occupava un Vicario del Capitolo di Aquileia, che risiedeva a Enemonzo e esplicava la funzione plebanale del capitolo stesso. Una convenzione del 12 febbraio 1457 previde, data l’ estensione del piviere, la nomina di un secondo Vicario.
Sempre in relazione al piviere di Enemonzo esistono invece documenti sull’ istituzione di una cappellania sul Monte Castellano di Raveo, presso
l’ antico romitorio, in origine senza cura d’anime e il cui titolare in seguito divenne pure Curato, esercitando quasi tutti i diritti parrocchiali. Dopo lunghe diatribe provocate dalle pretese autonomistiche di Raveo, vi fu riconosciuta l’ istituzione di una nuova parrocchia.
Un’altra parrocchia fu costituita dalle frazioni di Maiaso e Colza che, nel 1952, con nuovi accorpamenti, divenne la Parrocchia di Maiaso, Colza, Fresis e Tartinis.
Salendo i tornanti della carrareccia verso il Cuel di Novolae, il substrato calcareo caratterizzato dalla scarsità di nutrimenti minerali e di acqua favorisce una vegetazione con piante termofile di tipo arbustivo quali il carpino nero, l’orniello, il nocciolo. Nel sottobosco si possono ammirare le fioriture di pervinca, clematis e diverse varietà di asteracee e leguminose, quali il citiso peloso e il citiso rosso. Sulle pareti rocciose crescono la saponaria di roccia, la santoreggia e il raponzolo.
Terminati i tornanti si raggiunge una conca dove il bosco, più fresco e con terreno profondo, si arricchisce di piante ad alto fusto quali il faggio, car- pino bianco, frassino maggiore, rovere, tasso e qualche abete rosso. Lungo questo tratto si possono incontrare alcune piante utilizzate dal picchio, lasciate appositamente dai tecnici forestali per favorire la biodiversità delle specie animali.
Nel sottobosco fiorisce il cinquefoglie (potentilla). La fauna in questa zona annovera esemplari di capriolo, cervo, cinghiale, lepre, tasso e volpe. Sul versante meridionale l’ambiente piuttosto asciutto favorisce anche la presenza di rettili. Scendendo verso l’abitato di Raveo si costeggiano prati abbandonati in parte rimboschiti con abete rosso e faggio.
Lungo la strada provinciale tra Raveo e Maiaso si costeggiano prati in parte coltivati e in parte ricolonizzati da frassino, ontano e nocciolo. Lungo
la carrareccia che scende ad Enemonzo si attraversano dei boschi giovani con carpino bianco, abete rosso e frassino, in ambienti freschi in netto contrasto con il tratto iniziale del percorso. Il sottobosco è formato da piante tipiche delle zone umide. All’uscita dal bosco si attraversa una zona a prati stabili con alcune piante da frutto.
- Alla Pagoda Via Maiaso 2, Fr.Colza – Enemonzo Tel: 0433 746170 Situato a ca 2,5 km dall’arrivo di tappa.
- Agriturismo San Juri Via San Juri, Fr.Colza Enemonzo Tel: 0433 746048 Apertura annuale sabato e domenica
- Albergo Diffuso Zoncolan – diversi alloggi per 2-4 persone e una struttura abitativa per gruppi per 12 persone a Raveo, tutti dotati di camere, bagno e cucina. Indirizzo reception: via caduti 2 maggio, n. 144 Ovaro Tel: 0433.678028 – mail: info@albergodiffusozoncolan.it – www.albergo- diffusozoncolan.it
Nella sua veste architettonica settecentesca, la chiesa dei Santi Ilario e Taziano presenta al suo interno opere relativamente recenti, ad eccezione di un particolare tabernacolo murale in marmo rosso scolpito, della metà del Quattrocento.
L’altare maggiore in marmo grigio e rosso mostra ai lati le statue di Sant’Ilario e Taziano ed è settecentesco (1783), così come un dipinto presente sulla parete sinistra del presbiterio che ugualmente raffigura i due santi titolari, del pittore vicentino Alessandro Maganza.
Sono del pittore di Osoppo Antonio Fabris i dipinti murali del soffitto della navata con la Resurrezione (1855) e della lunetta dell’abside con Cristo nell’orto degli ulivi (1856), lacunosa dopo il crollo causato dal terremoto del 1976.
Più interessanti da un punto di vista architettonico e per le opere d’arte contenute, le chiesette di San Rocco, di San Giorgio a Colza e di San Nicolò a Maiaso.
Orari delle Liturgie:
S. Messa feriale, ore 18.00.
S. Messa prefestiva, ore 20.00. S. Messa festiva, ore 11.00.
Possibilità di celebrazioni:
C’ è la possibilità di celebrare, previo accordo col Pievano. Custode-referente: Sig.ra Iside Paiani tel. 0433 74369.
Aperture Programmate
non sono attualmente previste aperture programmate per questa Pieve
Oppure richiedi un’apertura straordinaria a fondo pagina.
Le tappe
In origine il percorso era articolato in diciotto tappe, nel 2013 è stato esteso a venti, in dieci delle quali si incontrano le storiche Pievi Carniche e due Santuari, comprendendo le comunità e i territori dell’alta Val But, della Val Pontaiba e della Val Chiarsò, mantenendo la partenza da Imponzo di Tolmezzo e l’arrivo a Zuglio.