Settima tappa

Da Enemonzo a Socchieve

Un piacevole collegamento fra due paesi carnici di bassa montagna tra dolci declivi, con una traversata di dislivello minimo sulle colline moreniche lungo la sinistra orografica del Fiume Tagliamento, per cominciare ad addentrarsi con gradualità nella risalita dell’omonima valle.

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Riepilogo di Tappa

  • PUNTO DI PARTENZAEnemonzo
  • PUNTO DI ARRIVO Socchieve
  • DIFFICOLTÀ Itinerario Turistico
  • LUNGHEZZA 6.1 km
  • TEMPO DI PERCORRENZA2 ore, 20 minuti
  • AMBIENTEBassa Montagna
  • ESPOSIZIONE Sud-Est, Ovest
  • DISLIVELLO IN SALITA 147 m
  • DISLIVELLO IN DISCESA 137 m
  • RIFERIMENTO CARTOGRAFICO Tabacco 13 (1:25.000)
  • SORGENTI D’ACQUA No
  • PERCORRIBILE IN BICICLETTASi
  • PERCORRIBILE A CAVALLOSi
  • PRESENZA DI UNA PIEVE Si

Mettiamo a tua disposizione dei documenti utili per il cammino scelto. Scarica la mappa e la descrizione dettagliata della tappa e il tracciato GPS.

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Descrizione percorso

Uscendo dall’abitato di Enemonzo, imboccare la prima stradina asfaltata che si incontra sulla destra percorrendola fino al primo bivio. Girare a sinistra e subito dopo, ad una seconda diramazione, continuare a destra superando l’abitato di Casolari Pradis.
Proseguendo, oltrepassato il guado sul primo ramo del Torrente Filuvigna (439 m, 30 min), si svolta a sinistra percorrendo una strada sterrata che attraversa il ramo principale dello stesso torrente. Si prosegue lungo un sentiero sino al raccordo con la strada asfaltata. Si prosegue verso destra attraversando dei rimboschimenti di abete rosso alternati da radure di prati e boschi spontanei di latifoglie sino ad un incrocio, in prossimità dell’abi- tato di Viaso. Si prosegue a sinistra lungo la strada che scende in mezzo a dei prati verso la SS 52 Carnica (464 m, 45 min).
Attraversata la strada statale, si prosegue a sinistra su strada secondaria in direzione dell’abitato di Nonta (447 m). Giunti nella piazzetta del borgo (15 min), si prosegue a sinistra in direzione di Socchieve fino ad un altro bivio, che, salendo a destra, conduce alla vicina e ben visibile Pieve di Santa Maria Annunziata di Castoia (479 m, 15 min), in posizione panoramica sulla vallata verso sud-est. Dalla Pieve si ritorna indietro al bivio e si prosegue scendendo a destra fino al sottostante abitato di Socchieve (15 min).

Pieve di Santa Maria Annunziata

Secondo alcuni studiosi (Biasutti) l’intitolazione originaria della Pieve era Santo Stefano e questo fa presupporre la sua fondazione in un’epoca molto alta. Il titolo sarebbe poi stato cambiato nel 1212, elevandolo a Santa Maria Annunziata.

La Pieve è situata in una posizione arroccata ed eccentrica rispetto agli abitati e ciò fa pensare ad una sua nascita organica alla esistenza di un luogo di controllo, castello o castelliere che fosse. Nelle adiacenze esisteva infatti uno dei castelli più importanti della Carnia: quello di Nonta.

Negli ultimi due secoli del medioevo la chiesa di Ampezzo (da alcuni studiosi ritenuta essa stessa Pieve) fu fu riassorbita nella circoscrizione di Socchieve, per poi distaccarsene alla fine del Seicento, assieme a quelle di Preone e Sauris.

Uscendo dall’abitato di Enemonzo e fino ai casolari Pradis si attraversano dei prati stabili, delimitati da siepi e alternati a piccoli frutteti.
Oltrepassato il guado sul primo ramo del Torrente Filuvigna si percorre una strada sterrata costeggiata da vegetazione ripariale ad ontano bianco, pioppo, salice, qualche abete rosso e pino silvestre, mentre a destra una siepe di nocciolo, corniolo, sanguinella, robinia, maggiociondolo, crespino delimita prati stabili adibiti a pascolo.
Si attraversa il ramo principale del Torrente Filuvigna e si prosegue lungo un sentiero che si inoltra tra prati ricolonizzati da robinia, nocciolo, frassi- no maggiore e sambuco. La flora che si può ammirare in questo tratto è principalmente rappresentata da anemone trifola, cicerchia ed anemone epatica. Risalendo il versante opposto, dopo aver attraversato un rimboschimento di abete rosso di circa 40 anni, il terreno fresco e profondo favori- sce la crescita del carpino bianco, il tiglio, l’olmo e giovani piante di castagno.
Raggiunta la strada asfaltata, si notato verso destra rimboschimenti di abete rosso alternati da radure di prati stabili e formazioni spontanee di lati- foglie quali: castagno, rovere, frassino, carpino bianco e acero. Dopo a statale, nel tratto verso Nonta, si passa tra querceti misti a carpino bianco, abeti rossi di grosse dimensioni, olmi, roveri, aceri e tigli.
Attorno alla Pieve si notano prati alternati a boschi naturali di latifoglie. Scendendo dalla Pieve verso Socchieve si attraversa un rimboschimento di abete rosso.
Considerata l’alternanza di prati e vegetazione arborea a tratti anche fitta la zona è popolata da caprioli, cinghiali, lepri, volpi, tassi e qualche rado cervo. L’avifauna è rappresentata da numerose specie montane sia stanziali che di passo.

Osteria di Nonta
Convenzione: pasti a tariffa ridotta alla presentazione della carta del pellegrino; chiedere e prenotare alla signora Adami Elvira Indirizzo: Osteria di Nonta – tel 0433-80596

Situata in cima ad un colle rivestito di folta vegetazione in un contesto ecologico di notevole suggestione, la Pieve occupa il centro di un pianoro, circondata dall’antico cimitero e affiancata da quello nuovo e dal massiccio campanile.
L’interno della chiesa si presenta a tre navate ed ha subìto diverse modifiche nel corso dei secoli, fino al XX (gli affreschi nella navata e nel presbi- terio sono del 1940). Sono presenti diverse tele e statue devozionali alle pareti e sugli altari, di epoche diverse e varia fattura.
Spiccano qualitativamente, ai lati dell’altare maggiore in marmo rosso (sec. XVIII), le statue dell’Angelo Annunciante e della Vergine Annunciata, realizzate dal veneziano Bartolomeo Zaghi nel 1786. L’ Annunciata è raffigurata anche nel grazioso quadretto seicentesco al centro dello stesso altare, del pittore carnico Nicola Grassi. Del Settecento è anche la copertura del fonte battesimale, in legni intarsiati, mentre la vasca, in pietra scolpita con motivo a squame è quattrocentesca.
Da segnalare, all’imbocco della strada che conduce alla Pieve, una piccola cappella votiva che all’interno conserva affreschi quattrocenteschi – un po’ rovinati – del pittore Gianfrancesco da Tolmezzo (Madonna Incoronata con Bambino al centro e i Santi Rocco e Sebastiano e altri ai lati.
Di quest’ultimo, che era proprio originario di Socchieve, si conserva un bel ciclo di dipinti murali anche nella chiesa di San Martino, che vale una visita anche per la pregevole struttura architettonica.

Orari delle Liturgie:
Santa Messa festiva ore 10.30

Possibilità di celebrazioni:
Si può celebrare nella Pieve, previo accordo col Pievano.
Custode-referente: Coradazzi Franco tel. 0433 80511 – Parrocchia: tel. 0433 80191

Aperture Programmate:
Sabato e domenica dei mesi di luglio ed agosto, orario 09.30 -12.30 e 15 -18
In questi orari è altresì possibile, facendone richiesta agli animatori, la visita alla chiesetta di S.Martino.

Oppure richiedi un’apertura straordinaria a fondo pagina.

Le tappe

In origine il percorso era articolato in diciotto tappe, nel 2013 è stato esteso a venti, in dieci delle quali si incontrano le storiche Pievi Carniche e due Santuari, comprendendo le comunità e i territori dell’alta Val But, della Val Pontaiba e della Val Chiarsò, mantenendo la partenza da Imponzo di Tolmezzo e l’arrivo a Zuglio.

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