Da Tolmezzo a Cesclans
Attraversando inizialmente sopra la piana del Fiume Tagliamento, l’itinerario termina all’interno della fascia di Prealpi che fa da barriera alla Carnia verso sud-ovest, con la Pieve di Cesclans che fa ad essa da sentinella e il trasferimento a Cesclans per l’eventuale pernottamento.

Riepilogo di Tappa
- PUNTO DI PARTENZATolmezzo
- PUNTO DI ARRIVO Cesclans
- DIFFICOLTÀ Itinerario Turistico
- LUNGHEZZA 9.5 km
- TEMPO DI PERCORRENZA3 ore, 0 minuti
- AMBIENTEBassa Montagna
- ESPOSIZIONE Est, Sud-Est
- DISLIVELLO IN SALITA 137 m
- DISLIVELLO IN DISCESA 173 m
- RIFERIMENTO CARTOGRAFICO Tabacco 9 e 13
- SORGENTI D’ACQUA No
- PERCORRIBILE IN BICICLETTANo
- PERCORRIBILE A CAVALLOSi
- PRESENZA DI UNA PIEVE Si

Mettiamo a tua disposizione dei documenti utili per il cammino scelto. Scarica la mappa e la descrizione dettagliata della tappa e il tracciato GPS.
Descrizione percorso
Da Tolmezzo dirigersi verso il Ponte Avòns sopra il Fiume Tagliamento e attraversarlo.
Proseguire verso sinistra in direzione di Cavazzo Carnico (attenzione al traffico automobilistico). Dopo 800 metri, all’altezza del locale “Cason dal Stambec”, una staccionata sulla destra indica il ponte sulla strada dismessa (25 min). Si attraversa il ponte e dopo pochi metri ci si incammina lungo un sentiero che costeggia per un breve tratto il corso del Rio Ambiesta.
Agli iniziali saliscendi, che richiedono una certa attenzione sullo stretto sentiero, segue una salita tranquilla, con modesta pendenza, che termina all’incontro con una strada sterrata (40 min). Proseguendo ora a destra si traversa per un tratto quasi in piano e poi ci si abbassa sempre più fino a raggiungere il fondovalle (40 min) nei pressi della trattoria “Al Pescatore”.
Da qui si attraversa il ponte sul Rio Faéit e seguendo le indicazioni stradali per Cesclàns, ci si porta su strada asfaltata dapprima nell’abitato e poi alla Pieve (1 ora 30 min).
Per l’eventuale pernottamento, ci sono due possibilità per raggiungere Cavazzo Carnico:
1 – si può ritornare al ponte sul Torrente Faéit e poi proseguire a destra fino all’abitato su strada, con poco traffico automobilistico (5 km);
2- scesi dalla Pieve, al primo bivio si sale per pochi metri a destra e scendendo ci si immette, dopo un chilometro, sulla strada provinciale che si se- gue sulla sinistra e, superata con lieve discesa e risalita una torbiera, in due chilometri ci si porta nell’abitato. Questo secondo percorso è più corto del primo, ma si sviluppa su strada provinciale con traffico automobilistico di una certa intensità.
Pieve di Santo Stefano

La pieve di Santo Stefano di Cesclans viene menzionata in alcuni documenti del XII secolo, ma la sua fondazione risale almeno al VIII.
L’edificio attuale è del 1777, anno della quarta ristrutturazione, dopo la chiesa-mausoleo dell’ VIII secolo, quella con tre absidi del XII e quella am- pliata nel XVI. I resti stratigrafici di queste fasi si possono osservare nell’ antiquarium allestito sotto la chiesa, dove si custodisce la tomba-mausoleo di un personaggio illustre, frammenti di affreschi staccati da altre chiese, monete e corredi funerari trovati in loco.
Se le testimonianze archeologiche consentono di spostare indietro nei secoli la data della fondazione di questa pieve, anche la titolazione a Santo Stefano è un segnale della sua antichità. Infatti il titolo di Santo Stefano, insieme a quello di San Lorenzo, San Pietro e Santa Maria, connota le fondazioni ecclesiali paleocristiane.
Assieme alla Pieve di Gorto, la Pieve di Cesclans venne donata dai patriarchi di Aquileia all’Abbazia di San Gallo, dal cui abate dipendeva diretta- mente. Dalla Pieve di Santo Stefano e dal suo piviere si sono rese autonome le parrocchie di Cavazzo, Amaro, Somplago, Bordano, Interneppo e Alesso.
Lungo la strada, fino all’inizio del sentiero, si incontra una tipica vegetazione di golena ripariale del Tagliamento caratterizzata da salice, pioppo, robinia e pino silvestre. Sul sentiero si passa ad una vegetazione di forra (di ambienti umidi e freschi) con tiglio, frassino, acero, carpino bianco, salice, qualche abete rosso e numerosi noccioli. Proseguendo, nel sottobosco si notano felci, diverse specie della famiglia delle liliacee come il Sigillo di Salomone, l’Uva di volpe (entrambe velenose), il Veratro e altre piante della famiglia delle ranuncolacee, come l’Anemone bianca e quella epatica. E ancora l’Acetosella, la Mercorella, l’asparago selvatico detto anche Barba di capra, il Ciclamino e, a fine inverno, i Bucaneve.
Più avanti si incontrano noccioli, grandi abeti e un tratto con rimboschimento di abete rosso. Allontanandosi dalla forra il suolo diventa più ricco di nutrimenti e alle specie già citate si aggiungono il castagno, la rovere, l’abete rosso e qualche tasso.
Nella piana di Selvaplana la vegetazione si arricchisce di carpino bianco e faggio e il sottobosco è formato da giovani piante di tiglio, frassino e acero (vegetazione multiplana). Alla fine del sentiero, lungo la strada, i terreni ricchi di calcari dolomitici producono una vegetazione di orniello, pino nero e carpino nero.
Lungo le sponde del Rio Faeit si ritrova- no nuovamente le specie tipiche delle golene ripariali. In questo tratto del torrente è presente il gambero di fiume. Dopo il rio, ai piedi del pendio del Colle Arzina si attraversa una zona di rimboschimento di abete rosso. Ancora abete rosso e prati ricolonizzati dal nocciolo nella piana Falnor e poi prati stabili con diverse varietà di orchidee; a sinistra, sul Colle Celli-Brocul si vedono rovere, castagno, carpino nero e tiglio.
La fauna è rappresentata da cinghiali, caprioli, cervi e da una ricca avifauna tra cui il picchio muratore, la rondine, il falco pellegrino, la poiana, il gheppio, l’astore e il nibbio bruno.
Cesclans:
• Osteria con cucina e camere “ Angeli”, Via della Fontana 26. Tel: 0433 93242. Si trova lungo il cammino
• Villaggio scout-case per ferie “Aldo Braida – Cuel dal Nibli” Situata a ca 1 km a nord-ovest della Pieve di Santo Stefano. Cell: 348 5793625 (sig.ra Graziella)
• Albergo con cucina “Olivo”, Via Zorutti 14. Tel: 043393462. Cavazzo Carnico. Si trova in centro al paese.
• Affittacamere “ai Crocus”, con apertura programmata al 1 maggio 2020. Via della fontana 21, 33020 Cesclans. Cell. 338 602 4182. https://www.facebook.com/aiCrocusCesclans/
La Pieve di Santo Stefano Protomartire di Cesclans sorge su una rupe rocciosa in posizione dominante sul Lago di Cavazzo.
L’edificio della Pieve è stato ricostruito nelle sue forme settecentesche dopo la distruzione avvenuta durante il terremoto del 1976.
Il portale in bronzo e gli affreschi all’interno sono posteriori al terremoto e sono entrambi di mano dell’artista Clauco Benito Tiozzo da Mira. Le sei formelle del portale rappresentano i Santi Leonardo e Antonio da Padova, i Santi Candido e Valentino, i Santi Stefano e Fortunato, San Daniele Profeta e San Nicolò e i Santi Martino e Bartolomeo.
Sul soffitto della navata sono raffigurati, con timbro di ispirazione tiepolesca, il Martirio di Santo Stefano, l’Adorazione di Santo Stefano e l’ Incorona- zione di Maria, mentre nel presbiterio si vedono la SS. Trinità, i Quattro Evangelisti e Sant’Elena e la scoperta della Vera Croce.
Notevole il dipinto cinquecentesco (1536) del pittore friulano Pomponio Amalteo, Madonna con Bambino Santo Stefano e San Giovanni Battista, con iscrizione in latino sul primo gradino del trono che indica la data precisa di realizzazione (MDXXXVI. MENSIS APRILIS./ SVB IACOBO CAPEL- LO CAMERARO).
Diverse croci astili e processionali sono custodite tra le suppellettili ecclesiastiche.
Orari delle Liturgie:
Dalla Domenica delle Palme fino alla solennità di Cristo Re, ogni domenica, si celebra la S. Messa alle ore 11.00.
Possibilità di celebrare:
C’ è la possibilità di celebrare, previo accordo col Pievano.
Custodi-referenti: Silvano Pillinini (custode); Alessandro Pampagnin (referente) tel 347 9576608; tel parrocchiale 0433 74369; tel Parroco 0433 43493; 3381733538
Aperture Programmate
Sabato e Domenica dei mesi di Luglio ed Agosto Orario 9.30 – 12.30 e 15 – 18
Oppure richiedi un’apertura straordinaria a fondo pagina.
Le tappe
In origine il percorso era articolato in diciotto tappe, nel 2013 è stato esteso a venti, in dieci delle quali si incontrano le storiche Pievi Carniche e due Santuari, comprendendo le comunità e i territori dell’alta Val But, della Val Pontaiba e della Val Chiarsò, mantenendo la partenza da Imponzo di Tolmezzo e l’arrivo a Zuglio.