Da Sappada a Prato Carnico
Percorso impegnativo che prima raggiunge un aperto alpeggio e poi attraversa dolcemente tutto il versante orientale delle Dolomiti Pesarine, offren- do un balcone panoramico verso i gruppi montuosi di Peralba e Cogliàns e verso i più alti paesi carnici affacciati sulla Val Degano.

Riepilogo di Tappa
- PUNTO DI PARTENZASappada
- PUNTO DI ARRIVO Prato Carnico
- DIFFICOLTÀ Itinerario Escursionistico
- LUNGHEZZA 19.3 km
- TEMPO DI PERCORRENZA7 ore, 30 minuti
- AMBIENTEMedia Montagna
- ESPOSIZIONE Est, Nord, Sud
- DISLIVELLO IN SALITA 568 m
- DISLIVELLO IN DISCESA 1.150 m
- RIFERIMENTO CARTOGRAFICO Tabacco 01 (1:25.000)
- SORGENTI D’ACQUA Si
- PERCORRIBILE IN BICICLETTANo
- PERCORRIBILE A CAVALLONo
- PRESENZA DI UNA PIEVENo

Mettiamo a tua disposizione dei documenti utili per il cammino scelto. Scarica la mappa e la descrizione dettagliata della tappa e il tracciato GPS.
Descrizione percorso
Da Cima Sappada raggiunge la base di partenza della seggiovia Monte Siera e, scendendo poche decine di metri lungo la strada regionale, si prende sulla destra una strada sterrata (segnavia CAI 320). La stradina si trasforma in sentiero e attraversa in diagonale il versante Nord Ovest del Monte Geu fino a confluire nella carrareccia che sale da Forni Avoltri (segnavia CAI 230-229) a Casera Tuglia (1597 m, 2 ore e 20 min).
Dalla casera si prosegue dolcemente verso destra lungo la mulattiera (segnavia CAI 227) fino a Casera Campiut di Sopra (1598 m). Di qui nuo- vamente verso destra (segnavia CAI 228) fino al bivio (1677 m, 1 ora e 45 min) per il Rifugio Chiampizzulon (proseguire sempre verso monte) e, ignorando la successiva deviazione a sinistra, ci si porta alla Sella di Talm (1600 m, 30 min).
Dalla sella inizia la lunga discesa verso Prato Carnico lungo la strada (segnavia CAI 226). Prestando attenzione a tenere la sinistra ai due bivi che si incontrano si raggiunge il Rifugio Monte Talm (1120 m, 1 ora e 20 min). Poco oltre il rifugio si abbandona la strada per proseguire a destra lungo una mulattiera che porta ai primi casolari e quindi, su strada, nell’abitato di Prato Carnico (1 ora e 20 min).
Nota:
Si consiglia la salita al Monte Talm (1728 m), che offre uno dei panorami più suggestivi delle montagne carniche. Dalla Sella Talm si tiene la sinistra e, superato il vicino Rifugio Cacciatori di Rigolato, si raggiunge su sentiero non faticoso (segnavia CAI 226a) la cima, per suonare la “Campana dell’Amicizia” (40 minuti). Per scendere a Prato Carnico non occorre ritornare sui propri passi: dalla cima si prende a destra lungo il sentiero segna- via CAI 226 che in breve si raccorda alla strada che scende a fondovalle.
Chiesa

La chiesa parrocchiale di Prato Carnico, dedicata a San Canciano Martire, custodisce una notevole serie di altari e di dipinti: l’opera di maggior rilievo è l’altare ad ali in legno intagliato e dorato, realizzato nel 1534 dallo scultore Michele Parth di Brunico, che riporta nella predella una gustosa Natività.
Il primo tratto di strada attraversa il Bosco Longrone, a prevalenza di abete rosso, con qualche esemplare di abete bianco e faggio. Nei pressi del Rio Geu si attraversa un’area pianeggiante (presa dell’acquedotto di Cima Sappada), dove termina la strada forestale e inizia il sentiero. Lungo le sponde del Rio Geu, cresce abbondante il crescione, la fetida e qualche orchidea maculata.
Dopo il Rio il paesaggio cambia notevolmente e si incontrano aree con formazioni a larice, abete rosso, pino mugo e salici, mentre il sottobosco è ricco di rododendro irsuto, mirtillo rosso, erica, ginepro montano e licopodio. La natura del terreno non permette in quest’area la crescita di piante
a buon portamento arboreo, come quelle che caratterizzano la prima parte dell’itinerario. L’assenza di vegetazione arborea lungo gli impluvi che scendono dalle pendici del Monte Geu è anche conseguenza dall’attività valanghiva, frequente nel periodo invernale e primaverile.
Nel tratto di sentiero sotto il Monte Geu si entra in una pecceta subalpina a prevalenza di abete rosso, con qualche esemplare di larice, abete bianco e acero. Il sottobosco è caratterizzato da una ricca composizione di specie subalpine ed alpine, quali sorbo degli uccellatori, lonicera alpina, mirtillo nero, mora rossa, acetosella, luzula, vari anemoni, viola gialla, clematide alpina, uva di volpe, felci. Nelle zone più aperte di scorrimento delle acque pluviali crescono salici ed ontano verde.
Nei pascoli attorno a Malga Tuglia si si può ammirare, nel periodo antecedente la salita delle mandrie all’alpeggio, una diffusa fioritura di botton d’o- ro, genziane, ranuncoli di prato e primule. Nel primo tratto oltre la casera si attraversa una conca occupata da una torbiera alpina a sfagno. Il sentie- ro prosegue dolcemente attraverso un’alternanza di lariceti con sottobosco a brughiere alpine, e aree prive di vegetazione lungo i canaloni detritici che scendono dalla Creta della Fuina e dal Monte Pleros. Si prosegue oltrepassando un’area di ex pascoli ora ripopolata da larice ed abete rosso e si imbocca il sentiero CAI 228 che risale per qualche centinaio di metri attraverso formazioni a larice e megaforbie, tra cui il radicchio di monte.
Si scende lungo detriti di falda colonizzati da pino mugo e altre specie di macereto fino al bivio per il Rifugio Chiampizulon, dove il sentiero prose-
gue attraversando formazioni miste di salici, sorbo degli uccellatori e, lungo i siti valanghivi, ontano verde e qualche acero.
Dopo il bivio con il sentiero 228a, si attraversa un bel bosco di faggio in leggera salita che termina presso la Sella Talm, dove si alternano aree un tempo pascolate ancora aperte con zone a rimboschimento naturale di abete rosso. Nei pressi della sella è presente anche una zona a rimboschi- mento sperimentale a pino cembro. Lungo la discesa verso Prato Carnico si attraversano rimboschimenti artificiali di pino silvestre misto a faggio e abete rosso con nocciolo. Dopo il Rifugio Talm si attraversa una formazione a prevalenza di abete rosso.
- Rifugio ChiampizzulonOfferta speciale a chi percorre il Cammino delle Pievi: mezza pensione (cena, pernottamento e prima colazione): 35 euro a persona. (aggior- nata al 4.06.2014). La struttura è di nuova costruzione (anni ‘90) e si affianca alla preesistente malga. Il non facile alpeggio su prati rasi sovra- stati da pareti rocciose fece sì che la malga venisse abbandonata già alla fine degli anni ‘50. Nei pressi del rifugio passa la vecchia mulattiera di guera che collegava in quota la sella di Talm a quella di Tuglia. I vecchi muri di pietra “a secco”, in buono stato di conservazione, sono ben visibili lungo tutto il tragitto. Il rifugio dispone di 20 posti letto in camerette da due e quattro posti letto, ben arredate con terrazza e mansarda, di 16 posti cuccetta, 4 bagni, 4 lavabi e 3 docce, ristorante con 50 posti interni e 30 esterni, bar, caminetto. (tratto dal sito 2014 “il Rifugio”) Informazioni complete sul sito del rifugio: Anna Mainardi – cell. 3482208808 – info@rifugiochiampizzulon.it
- Albergo Diffuso Zoncolan
Casa Catus nella Frazione di Pesariis per 8 persone dotata di 3 camere, 2 bagni e cucina Indirizzo reception: via caduti 2 maggio, n. 144 Ovaro Tel: 0433.678028
mail: info@albergodiffusozoncolan.it Informazioni complete sul sito www.albergodiffusozoncolan.it
Le tappe
In origine il percorso era articolato in diciotto tappe, nel 2013 è stato esteso a venti, in dieci delle quali si incontrano le storiche Pievi Carniche e due Santuari, comprendendo le comunità e i territori dell’alta Val But, della Val Pontaiba e della Val Chiarsò, mantenendo la partenza da Imponzo di Tolmezzo e l’arrivo a Zuglio.